La Sorpresa è una vecchia casa di campagna astigiana dell’Ottocento, che dell’architettura contadina locale conserva le caratteristiche. È anche un giardino che, con il piccolo bosco di cui è comprensivo, si estende per circa 14.000 m2 sul fianco della collina degradando sino a fondo valle. Un giardino un po’ selvaggio che rispetta l’habitat locale: la fauna costituita dagli uccelli e dai piccoli animali del sottobosco e le specie arboree quali roveri, carpini, tigli, noci, bagolari, tra cui spiccano un imponente celtis centenario ed alcuni grandi faggi pluridecennali.
In questo terreno si colloca il Roseto della Sorpresa nel quale il prof. Piero Amerio ha raccolto, nell’arco di circa trent’anni, una collezione di rose botaniche ed antiche particolarmente rilevante soprattutto per quanto concerne le specie originarie e le varietà orticole delle vecchie rose da giardino europee create prima delle ibridazioni con il germoplasma cinese.
Specie selvatiche e varietà antiche da giardino
La collezione comprende quasi 100 specie (delle circa 160 descritte nei testi botanici) e un gran numero delle antiche varietà di Rosa gallica (circa 100 cultivar di cui molti rarissimi). Delle altre antiche rose europee (alba, centifolie, damascene, portlandiche) è presente nel roseto la quasi totalità di quelle sopravvissute sino a noi. Cospicuo è anche il numero delle rose bourboniane, noisettiane, chinensis, rugose, e degli Ibridi Perpetui. A queste rose antiche si affianca un centinaio di rose moderne “vecchie” ormai difficilmente visibili nei giardini.
… E un giardino delle rose
Dei riconoscimenti scientifici il Roseto è orgoglioso: ma alla scienza unisce la bellezza. Come hanno rilevato i professori Elena Accati e Marco De Vecchi, la Sorpresa racchiude non solo «una semplice collezione botanica ma un vero giardino delle rose». Ed in quanto tale si apre al pubblico degli appassionati.